La geografia del calcio femminile: nazioni e club più vincenti
Per anni, la scena calcistica femminile, è stata dominata da Stati Uniti, Giappone e dalle nazionali europee di Germania, Norvegia e Svezia. La nazionale statunitense ha raggiunto il record di tre Mondiali conquistati su sette edizioni organizzate dalla FIFA. Hanno conquistato il titolo mondiale anche la Germania, la Norvegia e il Giappone; la Svezia ha ottenuto ben tre podi, mentre Brasile e Cina due.
Attualmente i maggiori cambiamenti stanno avvenendo all’interno del panorama europeo: Germania e Inghilterra furono le prime Nazioni di “tradizione calcistica maschile” a rompere l’egemonia dei paesi scandinavi. La Germania, ha ottenuto grandi risultati sia a livello di club che con la nazionale. Ben quattro squadre tedesche vinsero la UEFA Women’s Champions League tra il 2005 e il 2013.
Nell’ultimo decennio, la società che ha cambiato la storia del calcio femminile, è stata l’Olympique Lyonnais, vincendo il campionato francese da ben tredici stagioni consecutive ed ha vinto sei volte la UEFA Women’s Champions League, nessuna altra squadra ha mai ottenuto così tanti successi. Le difficoltà economiche delle società nord-europee relegarono alle tedesche del Wolfsburg il ruolo di principale antagonista del Lione. Di recente Barcellona, Manchester City, Juventus e Manchester United, sono le società che hanno fatto passi da gigante, con l’intento di arrivare in alto, sia a livello nazionale che in Europa.
In Francia l’antagonista principale del Lione è il Paris Saint Germain, mentre in Germania c’è il Bayern Monaco che combatte l’egemonia del Wolfsburg.



In piedi nella neve
"In piedi nella neve" è un toccante romanzo di Nicoletta Bortolotti dove spiega che esistono circostanze nelle quali le proprie passioni possono diventare pericolose; è quello che scoprirà Sasha, tredicenne che vive in Ucraina nel 1942, nel periodo in cui i Nazisti hanno occupato il territorio, riducendo in schiavitù la popolazione.
Suo padre era stato il portiere della Dynamo Kiev cioè la squadra calcistica più forte della nazione ma, adesso, per sopravvivere, svolge un lavoro umile in una panetteria, insieme ad altri ex giocatori.
La vita di Sasha scorre come quella degli altri adolescenti, fra la scuola, i giochi con gli amici e il calcio, che ama moltissimo, malgrado sia ostacolata dalla madre, che considera questo sport inadatto ad una donna. Ma il precario equilibrio delle tragiche vite dei protagonisti si rompe quando gli occupanti decidono di organizzare una partita di calcio in cui si affronteranno da un lato i tedeschi con la squadra chiamata: "Flakelf", dall’altro i giocatori professionisti ucraini con la squadra: "Start". Sasha capisce subito che non si tratta solo di una partita di calcio fra due squadre, ma dello scontro fra “un popolo che ha la libertà e uno che non ce l’ha”.
Così, per gli ucraini, vincere significa andare incontro alla morte, mentre perdere significa rinunciare definitivamente ad ogni speranza di dignità e riscatto.
Sasha ci porta a vivere quella che è passata alla storia come “la partita della morte”.
Quello che però è certo è che c'è stato un atto di coraggio e orgoglio degno di passare alla storia, il 9 Agosto 1942 a Kiev, nonostante la stanchezza di molti giocatori, la Start vinse 5-3 contro i Flakelf
La partita della morte:


le Differenze anatomiche tra genere:
L’esercizio fisico
Le differenze tra maschio e femmina in relazione all’esercizio fisico sono importanti per quanto riguarda le caratteristiche biometriche e all’apparato muscolo-scheletrico.
Le caratteristiche biometriche: I maschi adulti sono 10-15 cm più alti delle femmine, hanno un peso corporeo superiore di 10-20 kg, dovuto perchè nelle donne si ha una più rapida maturazione scheletrica e una più precoce chiusura delle cartilagini di accrescimento rispetto agli uomini con una minor densità ossea. Le maggiori differenze riguardano le ossa del bacino che la sua larghezza è superiore alla lunghezza del tronco, e le ali iliache sono più larghe. (A causa di questo le donne hanno un abbassamento del centro di gravità ed un effetto negativo nella corsa e nel salto.)
L'apparato muscolo-scheletrico:
Le donne presentano un’elasticità superiore agli uomini, che conferiscono una maggiore mobilità articolare, con vantaggi negli sport ad espressione artistica di mobilità e flessibilità. Tale elasticità comporta a livello articolare una maggiore lassità che predispone a sua volta ad instabilità. Per questo le donne hanno una alta frequenza di infortuni articolari nelle donne rispetto agli uomini. Quindi si ha maggiore predisposizione femminile alla rottura o alla lesione del legamento crociato anteriore, che si verifica generalmente senza contatto con l’avversario, e quindi per dinamiche intrinseche alle caratteristiche articolari delle atlete .
La forza muscolare.
La forza muscolare tra uomini e donne si ha con differenze di composizione corporea, la donna presenta una relativa maggior componente di tessuto adiposo e minor componente di massa muscolare.
Caratteristiche fisiologiche.
Le differenze fisiologiche sono che le donne possiedono polmoni di volume minore e vie aeree più strette rispetto agli uomini. Dal punto di vista cardiocircolatorio, il cuore della donna è più piccolo rispetto a quello maschile. Ciò determina un minor consumo di ossigeno delle donne. Tutti questi fattori hanno ripercussioni in termini di costo energetico con un impatto sfavorevole sulla performance atletica.

Il rischio di infortuni articolari
Le differenze biometriche, anatomiche, metaboliche e fisiologiche fra i due generi spiega il perché gli infortuni articolari siano più frequenti nelle donne rispetto agli uomini. Le donne sono maggiormente esposte ad una condizione che è fortemente predisponente a lesioni di vario tipo, principalmente croniche o da stress, chiamata da “deficit energetico”.
Le atlete hanno una maggior tendenza genere-relata a non assumere abbastanza nutrienti essenziali per sostenere la attività fisica richiesta dal loro sport. Alcune ricerche hanno rilevato che le donne hanno maggiori probabilità di avere carenze alimentari di vitamina B12, B3 (folati, ferro, magnesio, fosforo, proteine, calcio e vitamina D), essenziali per la salute delle ossa e la prevenzione degli infortuni sportivi.
Quindi gli uomini, a parità di carico di lavoro, sono esposti ad un minor rischio di infortunio.

L’allenamento
C'è la necessità di ottimizzare i programmi di allenamento di ogni disciplina in base al sesso dell’atleta. È noto che le donne tendono a perdere forza muscolare più velocemente rispetto agli uomini, questo implica che sono allo stesso tempo più capaci, e più bisognose, di sessioni di allenamento di forza più continue e consistenti.

La riabilitazione
La maggiore lassità legamentosa delle donne deve essere compensata da un maggiore tono muscolare scheletrico. La minore forza delle donne implica che esse debbano lavorare a un’intensità più elevata e con maggiore frequenza anche in caso di recupero da un infortunio, necessitino di maggior tempo per tornare ai valori di forza originari.

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